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Il medico, soprattutto se ospedaliero, è, nell'immaginario, davvero poco meno di Dio. A lui, un essere dotato di poteri salvifici, forse neanche terreni, ci affidiamo ciechi e speranzosi per guarire malattie inguaribili e rimediare a guasti irrimediabili. In questo romanzo, Fabiano Turetta, per molti anni medico di un grosso ospedale del Veneto, toglie il camice al divino e ci racconta il "retro quotidiano" della professione; le dinamiche personali e di carriera, non sempre improntate ad una morale cristallina, le debolezze e le invidie che fanno da cornice ad una storia gialla e ironica tra i reparti e le corsie.